L’unica regola del viaggio è: non tornare come sei partito. Torna diverso.
Più volte nominate da un collega e amico Alpino di Schio, partiamo alla scoperta di questo trekking.
Alle nove del mattino ci allacciamo scarponi e zaini in spalla, partiamo da Bocchetta Campiglia dove inizia la mulattiera militare lunga circa 6,5 km che porta da Bocchetta Campiglia (1216 m) ai piedi della vetta del Pasubio (1934 m) esattamente al Rifugio Papa. Detta anche Strada della Prima Armata, ha la particolarità di essere per quasi metà del percorso scavata nella roccia delle ripide pareti del massicio del Pasubio, per raggiungere la vetta ed essere al riparo dal fuoco dell’artiglieria austro-ungarica durante la Grande Guerra. Dal febbraio al novembre del 1917 la 33^ compagnia del 5° reggimento dell’Arma del Genio riescono a scavare queste 52 gallerie che totalizzano oltre 2 chilometri di lunghezza dei 6 citati prima. Tutte numerate e con un nome assegnato, le numero 19 e 20 per superare un dislivello sono elicoidali, come un cavatappi salgono di quota all’interno della roccia. Questo tracciato ci porta sino al Rifugio Papa, dove dopo qualche ora di cammino ci rifocilliamo e grazie ad un vero appassionato della Grande Guerra, conosciuto casualmente perché seduto al nostro fianco, passeggiamo per un paio di orette sulla vetta del Pasubio, ascoltando storie ed aneddoti delle battaglie svolte nelle trincee ancora ben conservate. Dichiarata zona Sacra, veniamo a conoscenza che nessun milite è sepolto qui, infatti il monumentale Ossario del Pasubio, situato sul Colle Bellavista, proprio di fronte al Pasubio raccoglie le esequie di tutti i caduti. Tranne un alpino: Generale Vittorio Emanuele Rossi, il quale al momento della sua morte il 1968 ha voluto essere sepolto lassù, sul Pasubio. I suoi alpini fecero picchetto davanti la sua tomba per diversi giorni prima di avere i permessi ufficiali e poterlo lasciare riposare in pace sul suo massiccio. Questa è la storia che più mi ha colpito, ma calpestare e vedere i luoghi di tali battaglie sono sensazioni particolari.Ma torniamo a noi, riprendiamo la via del ritorno per la Strada degli Scarubbi che con i suoi 10 km di costante discesa ci riporta al parcheggio di partenza.