Croazia

Come molti viaggiatori ho visto più di quanto ricordi e ricordo più di quanto ho visto.

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Pieno agosto da buoni italiani, partiamo con la nostra auto verso il confine est italiano, pranziamo a Trieste e nel pomeriggio arriviamo già alla meta che ci eravamo preposti: Pola. Città croata, la più grande dell’Istria, importante centro portuale. Nata in età Romana, passata sotto dominio francese, austriaco, proclamata terra del Regno d’Italia, occupata dai tedeschi e liberata dagli alleati, nel 1947 entra a far parte della Jugoslavia, troverà la “pace” nel 1991 quando con lo scioglimento dello stato jugoslavo entrerà a far parte della Repubblica Croata. Ricca di monumenti storici da fotografare e visitare, si presenta accogliente e carina. Ci dirigiamo ancora più ad est, cercando di rimanere il più possibile vicino alla costa , per ammirare il mare che, in tutta sincerità ha poco a che vedere con il nostro Adriatico. Arrivati ad Abbazia, rinomato centro turistico, percorriamo a piedi un tratto del camminamento litoraneo, complessivamente lungo ben 12 km, che si snoda tra gli scogli e le insenature regalando un panorama affascinante. Durante la stessa ci concediamo un bagno nelle acque limpidissime, ma un po’ fresche a dire il vero.

Dopo queste diverse tappe raggiungiamo la meta principale: il Parco Nazionale dei Laghi di Plitvice. Dal ’79 Patrimonio dell’umanità dell’Unesco, questi 16 laghi che si succedono tra le montagne su una zona di oltre 30 ettari. Più percorsi si snodano tra queste centinaia di cascate create da vegetazione e rocce calcaree durante migliaia di anni. Una giornata in un Parco con la “P” maiuscola. Unico nostro neo è stato il meteo, che non ha concesso molto sole e quindi la luce migliore per apprezzare e fotografare le decine di sfumature create dall’acqua, dall’umidità e dalle piante.

Lungo il cammino di rientro facciamo tappa a Bled. Sito che resta nel cuore di chi lo ha visitato, e incuriosisce chi non lo conosce. Famosa per il suo lago, al centro del quale si trova una chiesa dell’ottocento, costruita sui pochi metri quadri di terre emerse; raggiungibile solo da piccole imbarcazioni rigorosamente a remi, risulta essere decisamente affascinate.

Ultimo pernottamento vicinissimi al confine italo-sloveno, nei pressi di Kranjsca Gora, in un albergo davvero caratteristico, con camere in un edificio antichissimo: Hotel Vitranc.